Il fiume Conca, chiamato nell’antichità Crustumium, nasce nelle Marche, sul Monte Carpegna a circa 1400 m., attraversa una prima zona oggi appartenente alla provincia di Pesaro, entra nelle terre della Signoria dei Malatesta segnando le colline e allargandosi in una vasta pianura che arriva fino alle spiagge, dove tra Cattolica e Misano il corso d’acqua sfocia in mare.
Nella Vallata del Conca i paesi della Signoria sono 11 (Gemmano, Mondaino, Morciano, Montecolombo, Montefiore, Montegridolfo, Montescudo, Saludecio, San Clemente, San Giovanni in Marignano) comprendendo anche Coriano che è più precisamente nella valle del Marano. Una vallata per alcuni aspetti singolare quella del Conca: così dolce e così selvatica allo stesso tempo, dove la caratteristica principale è data dall’armonia che sopravvive tra attività dell’uomo e attività della natura, tra insediamenti storici, agricoltura e aree lasciate alla vegetazione spontanea.
Quella della Valconca è terra di colline, decisamente belle, che si avvicinano lentamente all’Appennino senza mai assumere un tono aspro, dove i campi di grano si alternano alle vigne, gli uliveti a qualche raro castagneto, le querce ai primi pascoli utilizzati per la pastorizia.
E sopra le colline interi paesi che si allungano su dorsali affusolate o si alzano sulla cima dei promontori. Molti visitatori della Valconca si sorprendono per la bellezza delle sue campagne e dei suoi panorami, dove il mare è sempre presente e i monti anche quelli più distanti fanno sempre parte dell’orizzonte. La Valconca è un luogo dove la terra ha ancora un ruolo fondamentale nel determinare la bellezza dell’insieme; una bellezza a cui contribuiscono anche una valle significativa come quella del torrente Marano ( è la terza valle per importanza del Riminese) e le valli del Ventena di Gemmano e di Saludecio, piccole ma straordinarie dal punto di vista naturalistico.
Altro ruolo decisivo per la forma e la vita di questa valle è quello giocato dalla storia, che ha determinato le alterne fortune dei vari paesi. Tutto il territorio è cosparso di rocche e borghi fortificati posti a guardia del pericoloso confine con il Ducato d’Urbino che sulle terre circostanti ha fatto valere tutta la sua forza militare e la sua influenza artistica e culturale. Tante rocche dunque dove i Malatesta risiedevano per lunghi periodi e dove avevano luogo incontri importanti per il destino di tutta la Signoria; quasi regge come quella di Montefiore, dove nascevano rampolli della casata e che ospitava principi e papi, o quella di Mondaino dove si firmavano i trattati di pace. Tanti segni d’arte che si integrano con tanti segni naturali anche molto particolari come quello delle Grotte di Onferno.
Insomma la Valconca è una valle di paesi, belli da visitare e da conoscere, ma è anche e soprattutto una valle di paesaggi, belli da vedere e da vivere.